José Ángel Gómez Merchante: «Alla Vuelta per sognare»

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    José Ángel Gómez Merchante: «Alla Vuelta per sognare»
    Con la garanzia delle prestazioni di Piepoli in montagna, la combattività di De La Fuente e Litu Gómez , l'esperienza diLobato e Camaño e gli scintillii che possano offrire i giovani Mejías, Durán y Alberto Fernández de la Puebla si presenta il SAUNIER DUVAL-PRODIR al cospetto della Vuelta di Spagna 2007. La corsa spagnola incomincia domani in Vigo e con lei sogna il leader della squadra gialla, José Ángel Gómez Merchante. Il corridore madrileno, che saltà il Tour per il riacutizzarsi della colite ulcerosa, arriva alla Vuelta con l'intenzione di rifarsi della sua delusione del mese di luglio. Dimenticati i suoi problemi e con il morale alle stelle dopo il trionfo in Urkiola, Marchante ostenta grande ottimismo.

    Come arriva José Ángel Gómez Marchante alla Vuelta 2007?
    «Soprattutto con la speranza di aver superato tutti i problemi del passato. Tornare in gara per me è già molto importante ed ho davvero tanta voglia di misurarmi con i migliori. So che ho corso molto poco negli ultimi mesi, ma sono un ciclista che entra in forma molto velocemente e, a San Sebastián, Urkiola e Burgos, ho già dimostrato di stare bene. L'unica paura è che questa mancanza di ritmo possa in qualche modo farsi sentire…».

    Cosa ne pensa del tracciato?
    «Per è meglio che ci siano tappe dure nei primi giorni. È chiaro che nel primo blocco del Giro sta la chiave di questa Vuelta. Per questo motivo chi ha ambizioni di classifica, deve stare davanti in questa prima parte. Il mio sogno è lottare per la vittoria nei Laghi di Covadonga perché, in quella tappa, si può prendere la maglia da leader».

    I suoi obiettivi?
    «Tentare di migliorare il quinto posto dell'anno scorso. O meglio, vorrei provare a lottare per il podio, perché qui arrivare sesto o settimo non può accontentarmi. L'anno scorso ho rinunciato a qualche vittoria di tappa per curare la classifica generale. Questo anno, dopo i primi giorni, bisognerà analizzare in che situazione stiamo e decidere che cosa è meglio. Io arrivo fiducioso. I favoriti? I soliti, quelli che pensa tutto il mondo: Sastre, Menchov, Pereiro, oltre alle solite sorprese».

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