Euskalibur - La spada nella Vuelta

Il diario della squadra basca

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  1. SarriTheBest
     
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    Sabato 8 settembre - 8a tappa - Landaluze: Ci siamo difesi
    E la crono è archiviata... Non è propriamente il nostro campo, si sa, ma la giornata è stata comunque buona e anche Samuel [Sánchez] era soddisfatto; lui ha sempre un atteggiamento positivo, riesce a trovare il lato buono di ogni cosa e questo lo aiuta anche sopra la bici. Del resto oggi diversi suoi rivali hanno perso anche più di lui da Devolder, Menchov e compagnia, e quindi si può considerare una giornata positiva.
    Era una crono molto lunga e su un percorso veramente strano, in piena autostrada e con la strada che tendeva a scendere. Ci fosse stato il vento a favore, come si attendeva, sono convinto che si sarebbero toccate medie anche sui 60 km/h; chissà se gli organizzatori volevano che si facesse il record... Invece era leggermente contrario, da sinistra: onestamente non so se sia stato decisivo per la tappa: io sono partito alle tre meno dieci ed era appunto lievemente contrario, ma certamente non ce n'era molto.
    Le mie sensazioni sono state buone. Ovviamente non ho ambizioni di classifica e non mi sono impegnato a tutta, ma ci si tiene sempre a far bene e neppure sono andato a passeggio, ecco. Certo è che la mia Vuelta praticamente inizia domani: l'obiettivo mio, che è anche quello della squadra, è quello di vincere una tappa, e d'ora in poi avrò la possibilità di andare a caccia del successo su un terreno a me adatto.
    Domani magari sarà un po' complicato: la Discovery è una squadra molto forte e vorrà controllare la corsa; ma se mettesse un uomo in fuga, bè... allora le cose si potrebbero fare interessanti. Di sicuro non starò ad aspettare la terza settimana per andare all'attacco: non puoi mai sapere come starai e quindi vanno colte al volo tutte le occasioni che si presentano. E poi anche nella seconda settimana vi saranno giornate in cui le squadre dei velocisti non saranno in grado di tener cucita la corsa e quella potrà essere un po' la situazione ideale. Vedremo...
    Intanto vado a fare un altro po' di massaggi; con quello che ci aspetta domani e dopodomani, non può che far bene... (Íñigo Landaluze)

    Domenica 9 settembre - 9a tappa - Sánchez: Parola di capitano
    Banale a dirsi, ma oggi è stata proprio dura, per tutti. Una tappa così, dopo una cronometro di 52 km, per di più con quel percorso monotono, praticamente tutto in autostrada... Insomma, posso garantirvi che una crono così si sente sulle gambe, eccome!
    Oggi peraltro il ritmo è stato elevato da subito: tra un attacco e l'altro, già sulla salita verso Monrepós s'è fatta una selezione importante. Poi s'è formato un gruppo di tredici attaccanti, con dentro gente pericolosa come Gómez Marchante e López García; Igor [Antón] è stato attentissimo e bravo ad agganciarsi e avere anche noi un uomo importante in fuga è stato fondamentale, dato che abbiamo potuto lasciare alle altre squadre l'onere di tenere a bada i fuggitivi. Infatti ci hanno pensato Rabobank e Discovery, che hanno marcato un bel ritmo, finché non si è arrivati al ricongiungimento, a una decina di chilometri dal traguardo.
    A quel punto ho probabilmente commesso un errore: ho accennato un attacco, ma troppo precipitosamente, e infatti l'ho pagato in seguito, quando non sono riuscito a tenere le ruote né di Menchov e Piepoli, né di Mosquera e Sastre. Ho comunque perso poco, circa 1'00", ma con una tattica più accorta, fossi stato più conservativo insomma, sarei forse riuscito a restar davanti.
    Detto questo, sono certamente soddisfatto: ieri ho fatto una crono a mio parere molto buona, specie perché era un test importante per le mie ambizioni di classifica. E oggi sono risalito fino alla settima posizione in generale, vicino alle piazze che contano e con la speranza di andare poco a poco migliorando in condizione e classifica, com'è peraltro nelle mie caratteristiche.
    In tutto questo, la tappa di domani non può che essere ulteriormente decisiva. È nettamente più dura rispetto a oggi: con 214 km, salite più difficili e due giorni di sforzi importanti alle spalle, mi aspetto distacchi più elevati. Tatticamente comunque, il copione potrebbe essere lo stesso di oggi, senza la Discovery e con la Rabobank a controllare la corsa per Menchov; potrebbe andar via una fuga, ma non credo vorranno concedere troppo spazio, specie se ci proverà qualcuno vicino in classifica. Per me si tratterà chiaramente di tenere il passo dei migliori fino all'ultima salita e poi giocarmi le mie carte, a seconda di quante energie avrò.
    Eh, a proposito di energie, ora sarà meglio che vada a riposare; molto si giocherà anche sulle capacità di recuperare dagli sforzi di oggi e una bella dormita è proprio quello che ci vuole... A presto. (Samuel Sánchez)

    Lunedì 10 settembre - 10a tappa - Antón: Colpaccio mancato
    Che gambe dure, ragazzi! Oggi è stata una tappa troppo... troppo e basta! E poi, con tutta la fatica accumulata tra la crono, che è sempre uno sforzo notevole, e ieri che sono stato in fuga per gran parte della tappa, è stata veramente durissima.
    E infatti, alla partenza la fatica la sentivo eccome sulle gambe e ho sofferto parecchio sulla prima salita. Almeno però il ritmo non era esagerato: con il gruppo che ha dato un po' di corda alla fuga che si è formata, non ho avuto grossi problemi a restare agganciato, sperando di migliorare strada facendo.
    Così è stato, fortunatamente, perché mentre sul Cantó ho continuato a non avere buone sensazioni, sull'ultima salita le cose sono andate molto meglio e ho rischiato davvero di fare il colpaccio. All'inizio dell'ascesa, le gambe non giravano ancora propriamente bene: non ero più realmente in difficoltà, ma facevo un po' di elastico, per via dei cambi di ritmo davanti. Ai meno cinque però ho trovato il mio ritmo e ho cominciato a risalire... Piano piano, un po' alla volta andavo riprendendo quelli da cui m'ero staccato: una rimonta un po' incredibile!
    E davvero incredibile sarebbe stato se mi fosse riuscito quello scatto all'ultimo chilometro... Ma Piepoli non mi ha lasciato spazio e anche il secondo tentativo, poco più avanti, con le gambe ormai stanche, non è andato bene. Ho saputo oggi che Sastre era piuttosto arrabbiato per il comportamento di Piepoli, che ha fatto un po' da gregario a Menchov: sono cose abbastanza normali, cose che succedono. Cioè, ovvio che neppure io sono molto contento, visto che è stato appunto l'italiano a chiudere sul mio scatto; credo che si debba correre per la propria squadra e nel caso per il risultato personale, ma nient'altro. Comunque sia, ripeto: sono cose che capitano, situazioni così se ne sono viste sempre e al di là di questo ci possiamo godere un ottimo risultato di squadra, con Samuel [Sánchez] che ha fatto una tappa fantastica e Dioni [Galparsoro] e Alan [Pérez] presenti nella fuga.
    Poca gente sulle strade? Mah, la Vuelta ha sempre patito un po' il fatto che si disputa in settembre, se poi ci si aggiunge che è lunedì (anche se ieri c'era ancora meno gente) e che l'ultima parte di tappa era un po' sperduta verso Andorra... Magari si poteva anche incentivare un po' di più la presenza del pubblico lungo il percorso, con cappellini, portachiavi... insomma, si poteva tentare di vendere meglio l'evento con i classici gadget. Senz'altro contribuisce anche l'immagine un po' così del nostro sport: ma riguardo a questo, direi che, finché c'è seguito a livello di tv e di giornali, c'è da sperare che si vada via via migliorando.
    Ora il giorno di riposo: 500 km di trasferimento tanto per gradire... Ci sarà poco tempo per tutto e chiaramente anche per allenarsi. Certo che dopo il tour de force di questi giorni, direi che più di una sgambatina defatigante... (Igor Antón)

    Martedì 11 settembre - Riposo - Zubeldia: Ricaricata la mente
    Rieccomi qua: l'ultima volta che ci siamo sentiti ero ancora bello integro... Comunque vi posso dire che la caduta di una settimana fa è ormai dimenticata, per fortuna. Certo che in ogni caso questa prima giornata di riposo cade parecchio a fagiolo per me: a parte qualche piccola contrattura da sforzo, mi posso considerare completamente recuperato e chiudere così questa prima parte corsa tutta in difesa.
    Giornata di riposo, ma riposo tra virgolette, visto il lunghissimo trasferimento di stamattina: non è che aiuti molto a rilassarsi stare tanto tempo in pullman, ma tant'è... Almeno ne abbiamo approfittato per inforcare un po' la bici: fermato il pullman e le macchine e ultimi 40 km di viaggio in sella, per una sgambata leggera.
    Poi abbiamo pranzato e ci si è potuto veramente dedicare a un po' di relax, per il corpo, ma soprattutto per la mente, che in una corsa di tre settimane e così esigente, è anch'essa sotto pressione. Oggi ho ricevuto la visita di alcuni amici che ho qui e questo per esempio fa benissimo al morale, ma anche alla mente in generale: rompere la routine, in queste giornate di sosta, è fondamentale.
    Domani però si rinizia. Si rinizia un po' in tutti i sensi, con una seconda parte di corsa sicuramente con meno difficoltà, meno moltagna della prima. Molto secondo me è già deciso, di questa Vuelta: in grado di muovere davvero la classifica ci sono solo la tappa di Granada e quella di Abantos, a parte la crono; qualcosa potrebbe succedere anche in un'altra tappa più semplice, ma non ci conterei molto.
    Per noi Euskaltel c'è solo da continuare sulla strada intrapresa: puntando su Samuel [Sánchez] per le tappe più dure, dove sappiamo di avere un'opzione di grande valore come Igor Antón. Nelle altre tappe si tratterà di cercare di approfittare di ogni opportunità, visto che con le squadre stanche le fughe sono destinate ad avere miglior sorte che nella prima settimana. Peraltro siamo terzi in classifica a squadre: d'accordo che non si sa che fine farà il Pro Tour, ma un valore comunque ce l'ha; sicuramente è un motivo in più per dirvi che ci vedrete spesso in fuga... (Haimar Zubeldia)

    Euskaltel - Euskadi (Squadra Pro Tour)
     
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6 replies since 7/9/2007, 22:11   138 views
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