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La Vuelta dice no
"L'Astana resti a casa"
Dopo i casi di Vinokourov e Kashechkin gli organizzatori della corsa a tappe spagnola hanno deciso di ritirare l'invito alla squadra kazaka travolta dallo scandalo doping
MADRID (Spa), 13 agosto 2007 - Niente Vuelta per l'Astana. Gli organizzatori del giro di Spagna hanno comunicato di aver ritirato l'invito al team di Vinokourov dopo i casi di doping che hanno coinvolto lo stesso capitano e Kashechkin. "Dopo aver analizzato le informazioni a nostra disposizione per quanto riguarda la situazione dell'Astana - si legge nella nota - abbiamo deciso di ritirare l'invito a partecipare alla Vuelta. Questo a causa dei casi di doping che si sono verificati nella stagione 2007".
FLOP E POLEMICHE - Rispetto ai programmi ambiziosi che avevano accompagnato la nascita della squadra chiamata a rappresentare una nazione intera, l'Astana ha raccolto poco. Anzi, sportivamente parlando, si può dire che abbia arrecato più danni che vantaggi al Kazakistan. Se l'edizione 2006 del Tour era "saltata" per gli effetti dell'Operación Puerto, all'inizio del 2007 il superteam poteva contare su Vinokourov, Savoldelli, Kloden, Colom e Kaschechkin, gente da classifica nei grandi Giri. Ed è stato proprio durante la corsa all'obiettivo più grande, il Tour, che l'Astana ha cominciato a sgretolarsi, con la positività di Vinokourov (e il conseguente addio della squadra alla Grande Boucle). Poi l'ultimo caso, quello di Kashechkin, che ha portato la squadra a rinunciare a tutti gli impegni agonistici di agosto.
GLI SFORZI NON BASTANO - Il no della Vuelta però "prolunga" questo periodo di riflessione al mese di settembre. Nel loro comunicato, gli organizzatori si dicono "convinti" degli sforzi messi in campo dall'Astana, "che vanno al di là della semplice sospensione nei confronti dei corridori implicati e che saranno la base, almeno speriamo, di un progetto futuro serio, solido e credibile". La nota poi conclude: "Ci dispiace di non poter contare su quei corridori di questa squadra che lavorano onestamente, ma le scadenze ravvicinate non ci permettono di posticipare questa decisione".
gazzetta.it.